CHI SIAMO

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L’associazione culturale “Le Stelle” con sede in Piazza Libertà, 11 a Cengio (SV) è attiva dalla fine degli anni novanta e, inizialmente, si è soprattutto dedicata all’editoria, locale e non. E’ stata fondata da Renato Pancini, per anni preside del Liceo classico e Scientifico San Giuseppe Calasanzio di Carcare (SV), poeta e uomo di cultura, con l’idea di creare un luogo di dibattito aperto, soprattutto ai giovani, dove scambiare e realizzare esperienze di natura culturale nel senso più ampio: dalla poesia alla storia, dalla narrativa alla psicologia. Il catalogo editoriale de Le Stelle presenta una selezione significativa di opere, che tra l’altro comprende tre libri di Giulio Cesare Giacobbe, ora stimato autore per Mondadori, oltre a molti autori locali. Oggi, a dirigere l’Associazione è il figlio, Alessandro Pancini, giovane imprenditore, coadiuvato da un gruppo di amici. Negli ultimi anni sono stati potenziati quegli aspetti legati alle attività senza scopo di lucro, al fine di poter raccogliere incentivi e finanziamenti in grado di sorreggere progetti di un certo interesse e di qualità. Con gli anni si è cercato di puntare ad una produzione di testi che siano al tempo stesso di interesse locale ma rivolti anche ad un pubblico più vasto, non necessariamente valbormidese. Particolare attenzione è stata data alla storia, con al pubblicazione di documenti e memorie che riguardano il passato della Valle Bormida e il coinvolgimento delle persone nei grandi eventi della storia.
Altro argomento a cui è stato dato ampio risalto sono le pratiche enogastronomiche del territorio, con organizzazione di corsi di cucina e valorizzazione dei prodotti del luogo.
L’Associazione è da anni protagonista nella valorizzazione e recupero del Santuario della Natività di Maria Vergine, meraviglia architettonica del XVII secolo e dell’intera borgata di Cengio Alto, con membri del direttivo che si occupano in prima persona della ricerca fondi e contatti con le varie istituzioni.
Nel giugno del 2004, grazie alla decisiva spinta del Prof. Davide Montino, ha presentato e promosso un progetto per il recupero e il riutilizzo del Palazzo Rosso in Cengio (SV), centro di aggregazione e cultura edificato nei primi anni del ‘900 dall’industria chimica A.C.N.A. e poi abbandonato. La struttura, grazie al progetto del 2004 dell’Associazione “Le Stelle”, è negli ultimi anni utilizzata dal Comune di Cengio per vari incontri e manifestazioni, non ultima la cerimonia di premiazione del Premio Davide Montino.
L’Associazione con gli anni si è affermata come un punto di riferimento constante per tutte le iniziative tenute in Val Bormida e nei territori vicini sia del Piemonte che della Liguria.
Meglio di ogni altra parola a rappresentare il percorso fatto dall’Associazione “le Stelle” sono le righe che il Prof. Davide Montino volle dedicare in occasione dell’apertura ufficiale della sede nel settembre del 2010:
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“e le stelle non stanno a guardare”

3 settembre 2010

Sono passati circa dieci anni, da quando Renato Pancini ha raccolto intorno a sé un gruppo di amici, soprattutto di giovani, con i quali tracciare un percorso di rinnovamento culturale dei territorio: quella Valle Bormida che ci ha visto crescere, studiare, lavorare. Senza che ce lo fossimo mai detti apertamente, il filo conduttore delle nostre azioni sembrava dettato da una consapevolezza bene espressa da una frase di Ortega Y Gasset: « La retorica è il cimitero delle realtà umane, o nel migliore dei casi ne è l’ospedale degli invalidi ». Ed infatti, pur non sapendo bene cosa avremmo fatto, di sicuro non saremmo stati retorici!
A ripercorrere le tappe dell’Associazione, mi pare che la consegna che ci siamo dati sia stata rispettata.
Inizialmente, come Editoriale, pubblicando per esempio il primo libro di Giulio Cesare Giacobbe (professore all’Università di Genova, studioso di psicoterapia e filosofia orientale, poi divenuto apprezzato autore di best sellers per Mondadori) dal titolo « Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita», titolo rifiutato da motti editori anche Importanti, oppure le opere di giovani e sconosciuti scrittori e studiosi locali (allora alle prime armi) che nel tempo hanno mostrato le loro qualità.
Come Associazione Onlus, “Le Stelle” ha sempre cercato di coniugare divulgazione e qualità per esempio curando l’importante rassegna « … Metti una sera un libro … » con il Comune di Cengio, collaborando con le scuole in progetti didattici, lavorando a fianco di associazioni di cooperazione e volontariato internazionale.
Anche dal punto di vista della ricerca storica, “Le Stelle” ha fornito validi contributi, attraverso la collaborazione dei suoi soci a varie pubblicazioni, oppure organizzando convegni ed incontri.
Ma il progetto al quale il suo nome – insieme al Gruppo Kollektiv – è più legato e ricordato è quello relativo al Palazzo Rosso di Cengio.
Quando, nel 2004, proponemmo, tra l’incredulità generale, di acquisire lo storico immobile, sede del Dopolavoro Acna, lanciammo una provocazione che era anche un progetto ben preciso e radicato in noi.

Si trattava di (ri) prendere possesso della nostra identità di proiettare lo sguardo verso il futuro, di dimostrare che il processo di deindustrializzazione che aveva ormai cambiato fisionomia economica alla Valle non era solo un punto di arrivo, ma poteva essere un’occasione per ripartire con più slancio.
Individuammo così, intorno alla sede fisica del Palazzo (che grazie anche all’azione dell’Amministrazione cittadina e della Regione Liguria è ora in comodato d’uso al Comune di Cengio), un’idea di socializzazione attraverso la cultura: arte, cinema, storia, ambiente, corpo e mente, ambiti su cui avremmo sviluppato i nostri interessi. Una cultura però intesa come strumento di partecipazione critica e consapevole, che facesse leva sul territorio ma guardasse oltre; una cultura tesa a coniugare il particolare con il generale, il piccolo con il grande, attraverso la qualità e la serietà delle proposte.
Da questa grande esperienza, con cui è cresciuta l’Associazione e con cui siamo cresciuti anche noi come persone, è nata l’esigenza attuale: ossia rendere le diverse attività de “Le Stelle” un insieme organico e più maturo; e con questa esigenza è nata anche la nuova sfida che ci proponiamo: mettere in campo una organizzazione (fatta di cuore, cervello, anima, professionalità, impegno) in grado di muovere davvero le intelligenze critiche che vivono questo nostro territorio per renderlo migliore, vitale, consapevole della sua forza e dei suoi limiti, delle sue risorse e delle sue potenzialità.
E’ per questo che ci siamo dati una struttura più funzionale ed organica, creando sei macroaree con propri referenti che, nel quadro dei contenuti di fondo che ispirano “Le Stelle”, avranno il compito di ideare e realizzare eventi specifici.
Queste sono nel dettaglio le aree:
1) Attività sociali & azioni di sviluppo e cooperazione
2) Memoria, letteratura, storia e territorio
3) Cinema, audiovisivi, teatro, musica e danza
4) Cultura eno-gastronomica
5) Arte e cultura materiale
6) Organizzazione eventi, servizi alle imprese – marketing

Anche grazie ai nuovi locali che l’Associazione mette a disposizione dei soci vogliamo predisporre attività ludiche e di approfondimento, creative e di formazione, artistiche e culinarie, al cui fianco intendiamo offrire organizzazione di eventi e servizi alle imprese, organizzazione di seminari e workshop, progettazione e realizzazione di attività di ricerca in ambito storico, letterario ed artistico.

Nostra prerogativa, da sempre, è quella della massima apertura ad idee, storie ed esperienze, anche le più disparate. Pertanto è difficile dire brevemente quali sono i valori e gli orizzonti culturali in cui ci muoviamo.
Quel che è certo è che crediamo che la libertà si debba coniugare alla disciplina della volontà, che ogni persona abbia il diritto ad esprimersi attraverso i mezzi che ritiene più opportuni; che tradizione e memoria servano solo se proiettate verso il futuro; che si deve avere il coraggio, sempre, della polemica, della critica e della verità, che nella specificità e diversità di ogni uomo c’è la ricchezza del mondo; che la vita è un pieno di possibilità passate presenti e future, e che sta a noi afferrarle, seguirle, adattarci o modificarle; infine, che l’azione senza retorica sia l’unico modo per cercare di modificare l’esistente: ed è ciò che intendiamo fare attraverso la cultura, declinata in ogni forma possibile.
Nel mutato paesaggio, geografico e mentale, in cui ci muoviamo in questo primo decennio dei secondo millennio, di fronte ai grandi monumenti alla civiltà industriale affogati in un mare di boschi così da dare vita a quella che sembra una contrapposizione insanabile ma che in realtà è ciò che meglio ci definisce-unisce, desideriamo dunque partire ancora una volta con la nostra ingenua incoscienza, sperando di trovare altre forze vitali sul nostro cammino, com’è stato fino ad ora.

Ben consapevoli che per raggiungere un obiettivo, anche lontano, bisogna fare come gli alberi, i quali hanno radici ben piantate nella (loro) terra, ma spargono i semi al vento, senza conoscere confini…

Davide Montino – Vice Presidente “Le Stelle”

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ALCUNI DEI TESTI IN CATALOGO EDITI DALL’ASSOCIAZIONE “ LE STELLE”

• Renato Pancini – “Corsaro di illusione” 1987 – poesie
• Renato Pancini – “Nostalgia” 1988 – poesie
• Renato Pancini – “La creatura ritrovata” 1989 – racconti
• Renato Pancini – “Notte di luna” 1990 – poesie
• Renato Pancini – “Il velluto del tempo” 1990 – poesie
• Renato Pancini – “Se ancora vale l’attesa” 1991 – poesie
• Renato Pancini – “Noch” 1992 – poesie
• Renato Pancini – “Canzone al gabbo” 1993 – poesie
• Renato Pancini – “Ed era come te la luce mia” 1994 – racconti
• Renato Pancini – “Viaggio ad Omphalos” 1995 – poesie
• Renato Pancini – “Cammino di ronda” 2000 – poesie
• Ruggero De’ Caetani – “La torre dell’Epitaffio” 2000 – Poesie
• Aurelio Ranuschio – “Per non dimenticare: storia di un deportato” 1998 – memoria
• Guido Araldo – “La Prescricia” 2000 – narrativa
• ANTAR (Fabio Pedrazzi) – “La baracca” 2001 – narrativa
• Micol Leoni “Richiesta di fermata” 2003 – narrativa
• Silvana Tamburini “I cuccioli di Regno Pax” 1999 – narrativa
• AA.VV. – “Cengio: un tuffo nel passato” 1998 – saggio
• Lange Hans Joachim – “Il muro di Mallare” 2000 – memoria
• Giulio Cesare Giacobbe – “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita” 1999 – saggio
• Giulio Cesare Giacobbe – “Sei un adulto o un bambino?” 2001 – saggio
• Giulio Cesare Gaicobbe – “Il prezioso dono di Siddartha” 2001 – saggio
• Marenco Alessandro – “Fabula Sarod. Mille anni fa: un vetraio dell’Altare in Terrasanta” 2003 – romanzo
• Marenco Alessandro – “De cicciolli e de beciancilli” 2001 – romanzo
• Marenco Alessandro – “Storie di carta, di terra e di sangue” 2006 romanzo
• Marenco Alessandro – “Base rosso cadmio 524” 2008 – romanzo
• Marenco Alessandro – “Coltiva, cucina, ama – Qualche consiglio per salvarsi dal disastro” 2012 – saggio
• Montino Davide – “Letture scolastiche e regime fascista (1925-1943)” 2001 – saggio
• Ricca Corrado – “I viscidi siamo noi” 2000 – racconti
• Ricca Corrado – “L’uomo che sussultava ai cavalli” 2001 – racconti
• Siri Matteo – “… a me basterebbe il suono di una tromba” 2009 racconti

 

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…………………………………………L’associazione culturale Le Stelle di Cengio e i nuovi programmi per il futuro

Da “Alta Val Bormida – mensile di informazione”

Dalla fine degli anni Novanta a Cengio è attiva una Associazione culturale, che si è soprattutto dedicata all’editoria, locale e non. Si chiama Le Stelle, ed è stata fondata da Renato Pancini, preside, poeta e uomo di cultura, con l’idea di creare un luogo di dibattito aperto, soprattutto ai giovani, dove scambiare e realizzare esperienze di natura culturale nel senso più ampio: dalla poesia alla storia, dalla narrativa alla psicologia. Il catalogo editoriale de Le Stelle presenta una selezione raccolta ma significativa di opere, che tra l’altro comprende tre libri di Giulio Cesare Giacobbe, ora stimato autore per Mondadori, che proprio con l’editrice cengese ha esordito nel 1999 con Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita.

Oggi, a dirigere l’Associazione è Alessandro Pancini, giovane imprenditore, coadiuvato da un gruppo di amici, tra cui Davide Montino, docente presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, e lo scrittore Alessandro Marenco. A Pancini e Montino abbiamo fatto qualche domanda in merito al futuro de Le Stelle e ai progetti in cantiere.

Qual è l’attività odierna de Le Stelle?

Pancini: Stiamo riorganizzando lo Statuto dell’Associazione, per potenziare quegli aspetti legati alle attività senza scopo di lucro, al fine di poter raccogliere incentivi e finanziamenti in grado di sorreggere progetti di un certo interesse e di qualità. Inoltre, stiamo valutando il catalogo, le giacenze, i titoli ancora disponibili e quelli esauriti, in modo da ripartire con una distribuzione, almeno locale, ragionata ed aggiornata.

Montino: A livello di contenuti, stiamo riflettendo sulla futura offerta che intendiamo dare; ossia cerchiamo di capire quali settori potremmo sviluppare, come collane, e quali invece ci interessano meno, puntando ad una produzione che sia al tempo stesso di interesse locale ma rivolta anche ad un pubblico più vasto, non necessariamente valbormidese.

Avete già idea di quali possano essere questi contenuti?

Montino: Sicuramente avremo una certa attenzione per la storia, ma anche per le pratiche enogastronomiche del territorio, mentre la narrativa e la poesia, pur restando di nostro interesse, non avranno la sistematicità di una collana. Altra cosa che ci piacerebbe fare è la pubblicazione di documenti, memorie, fotografie che riguardano il passato della Valle Bormida e il coinvolgimento delle persone nei grandi eventi della storia: epistolari, autobiografie, memoriali, interviste, relativi alla Prima e alla Seconda guerra mondiale, all’emigrazione, al lavoro di fabbrica, alla scuola potrebbero essere pubblicati con rigore scientifico, conservando la loro forza come tasselli della memoria comune e come documenti preziosi per la storia.

Pancini: Quello che ci interessa, comunque, al di là delle singole pubblicazioni, è la qualità del prodotto. Cerchiamo competenze, passioni, capacità da valorizzare, ed è anche per questo che intendiamo avvalerci di un gruppo di lavoro fatto di persone che hanno delle specificità, delle persone che siano dei professionisti nel loro settore.

C’è già qualche titolo in cantiere o in uscita?

Pancini: Abbiamo appena presentato l’ultimo lavoro di Alessandro Marenco, Storie di carta, di terra, di sangue, due racconti che narrano della nostra Valle, senza però ridursi al localismo o, peggio ancora, all’immagine stereotipata. Il tutto condito con ironia e acutezza. Inoltre, prima di andare in stampa abbiamo fatto un accurato lavoro di editing, dall’impaginazione alla copertina (che riproduce un’opera originale della pittrice Elena Calligaro), abbiamo chiesto al consulenza di esperti, e abbiamo programmato la promozione. Per ora, anche se è presto per tirare le somme, sembra che i risultati ci siano.

Montino: Per l’immediato futuro non ci sono ancora titoli, anche se qualcosa abbiamo in mente. D’altra parte non abbiamo fretta: uno degli elementi che ci qualificherà sarà proprio un buon rapporto col tempo. Nessuna ansia di pubblicare, nessuna volontà di allungare il catalogo. Vogliamo prenderci il tempo necessario per valutare, per curare e infine per promuovere i nostri libri. Perché o un libro ha qualcosa da dire, aggiunge qualcosa a quello che già si è letto, oppure diventa inutile. E questo vale per la ricerca e per la narrativa, per la poesia e per la cucina.

Oltre ai libri, ci sono altre attività in programma?

Montino: Per quanto mi riguarda, il mio impegno si limita prevalentemente al settore editoriale, in particolare alle attività scientifiche legate alla storia e alla ricerca sul territorio. Ovviamente, ciò non esclude la possibilità di fare altro, ma si vedrà di volta in volta. Inoltre, negli ultimi anni, abbiamo attivamente collaboratore con l’Assessore alla cultura del Comune di Cengio, la Prof.sa Mariella Pella, organizzando conferenze, dibattiti e presentazioni di libri. Anzi, proprio la sinergia tra l’amministrazione e centri culturali, come ha dimostrato il caso di Cengio, può dare ottimi risultati, tanto che dopo un anno di attività abbiamo ottenuto il patrocinio della Provincia su delega della Regione Liguria.

Pancini: Sicuramente oltre ai libri vorremmo dedicarci alla promozione di eventi culturali, legati al territorio, ma solo in riferimento a cose che ci sembrano interessanti e di qualche utilità. Non siamo un’agenzia di promozioni, ognuno di noi fa altri mestieri per vivere: Le Stelle sono e restano un bel modo di passare il tempo, un momento di incontro e di scambio, un progetto culturale aperto alle trasformazioni. Finché ci divertiremo e finché avremo qualcosa da dire, lo faremo. E, soprattutto, ci interessa la cultura, in ogni sua forma: dalla storia al cibo, dallo spirito al corpo, dalla tradizione all’innovazione.

Marcella Pregliasco

Una Risposta to “CHI SIAMO”

  1. IDEE CONCRETE COMPLIMENTI, MI PIACE!

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